Idee,pensieri,parole,flash della vita di un giovane catanese emigrato per lavoro

sabato 13 febbraio 2010

"La prima cosa bella", Italia, 2010

Ho visto quasi tutti i film di Virzì e devo dire che mi piace come rappresenta uno spaccato di Italia non lontano dal vero, come molta ironia e anche autoironia. Il film racconta la storia del rapporto di una madre sui generis, ma legatissima ai figli e di come gli stessi figli vivano il rapporto con la madre, dall'abbandono del padre alle relazioni fugaci della madre, dall'infanzia all'adolescenza, fino all'età adulta. Un fratello (Valerio Mastrandrea) e una sorella (Claudia Pandolfi) così simili e così diversi, un po' come tutti i fratelli: lui, punto di riferimento per lei, chiuso in se stesso, incapace di esprimere i suoi sentimenti, anche verso la sua attuale compagna e che ha abbandonato anni addietro la famiglia, dopo l'ennesimo contrasto con la madre, per trasferirsi al nord e insegnare in un liceo milanese; lei, un po' più spensierata, ma non per questo meno matura, che sente la mancanza del fratello, in un momento difficile quale da un lato la malattia della madre, dall'altro il suo rapporto coniugale con Giancarlo, primo amore, ma a cui rimane legato per affetto e per i figli, che non per vero amore. E poi c'è lei, la madre (Stefania Sandrelli) allo stadio terminale di una malattia, ma ancora viva, forse più del figlio, che nella vita ha lottato contro tutte le maldicenze e chi voleva ostacolarla per crescere i suoi figli e al tempo seguire il suo sogno di attrice. Il titolo prende spunto dall'omonima canzone, portata al successo da Nicola Di Bari, che la madre canta insieme ai figli nei momenti di massimo sconforto e difficoltà. Uno straordinario cast, una bella storia alla Virzì sullo sfondo degli ultimi trent'anni di storia e costume del Bel Paese.

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